Care Amiche, cari Amici,
è appena cominciato il nuovo anno e siamo anche al giro di boa del nostro anno rotariano.
Come meglio può iniziare l’anno nuovo che con il mese tradizionalmente dedicato all’azione professionale?
Il Rotary celebra l’azione professionale ma il successo professionale, nella visione rotariana, non è fine a se stesso ma è strumento di supporto alla progettualità e all’azione a favore degli altri; quindi, non è il fine che si persegue per entrare nel Rotary ma è appunto l’oggetto di una manifestazione di disponibilità nei confronti dei Club , quindi, uno strumento prezioso per servire.
Il successo professionale è il frutto di una vocazione (in tedesco, professione, Beruf, ha la stessa radice del verbo chiamare, rufen, cosicché professione e vocazione sono termini strettamente connessi; quando si parla di vocazione viene in mente lo splendido quadro di Caravaggio, la vocazione di San Matteo), ma è anche il risultato di duro lavoro senza scorciatoie e senza “infingimenti”, per prendere a prestito le parole di un grande medico (e di un grande Santo) Giuseppe Moscati.
Lo stesso Paul Harris, in una lettera autobiografica inviata ad un Rotary Club bresciano nel 1946, a proposito dei Padri Pellegrini del Mayflower, da uno dei quali affermava con orgoglio di discendere, diceva che essi erano uomini animati da “fratellanza e solidarietà, sacrificio e lavoro, speranza e preghiera” (L. RIZZOTTI, Paul Harris. Il romanzo autobiografico sull’uomo che inventò il Rotary).
L’esercizio con successo di una professione non è, quindi, disgiunto dalla costanza di un duro impegno personale anche al servizio degli altri; noi rotariani non saremmo tali se non avessimo raggiunto dei risultati nell’esercizio del nostro lavoro, ma non saremmo tali neanche se tali risultati non fossero messi a fattor comune per riversare sulle nostre comunità, in termini di impegno personale e soprattutto di tempo, quello che abbiamo ricevuto e conseguito.
Il raggiungimento di determinati obiettivi è anche manifestazione di essere leader e alla leadership sarà dedicato il prossimo seminario distrettuale che si terrà il 29 gennaio.
La leadership, come esercizio di un’attività di coordinamento socialmente responsabile, implica, nell’ottica rotariana, la capacità di dialogare con gli altri, la condivisione delle scelte, dei programmi, degli obiettivi e anche (e direi soprattutto) del merito dei risultati; nonché, ancora, il rispetto dell’ambiente in cui si lavora ed una adeguata formazione culturale. Sono riflessioni che non solo ogni buon rotariano, ma anche ogni professionista, o imprenditore o studioso di successo potrebbe condividere senza difficoltà.
A questi temi (leadership e rispetto, leadership è condivisione, leadership e comportamenti socialmente responsabili) sarà quindi dedicato il prossimo seminario con illustri relatori, professionisti, imprenditori e uomini di cultura, rotariani e non.
Inoltre, sempre nel mese di gennaio sarà sottoscritto il protocollo di intesa tra l’Università degli Studi di Bari, il nostro Distretto e la Rotary Foundation per attività di ricerca e formazione in comune. L’iniziativa, della quale siamo tributari alla visione di Riccardo Giorgino e che sarà ripresa anche da altri Atenei pugliesi, permetterà anche di creare percorsi comuni di formazione di giovani studiosi, di alte professionalità e di futuri leader. Lo considero un importante risultato non solo perché è sempre motivo di orgoglio quando il Rotary si propone con successo come interlocutore privilegiato delle Istituzioni, ma anche perché, quando si parla di azione professionale e di leadership, non possiamo non pensare di programmare anche la leadership, rotariana e professionale, del futuro. Investire sui giovani paga sempre importanti dividendi, per il Rotary e per le nostre comunità.
Con questo auspicio di speranza, Vi auguro uno splendido anno, di serenità, di successi professionali e di operosità per sé e per gli altri, perchè
ogni giorno ne vale la pena
Vi saluto con affetto
Gianvito